Fondo

Famiglia

Lavoro

Il Fondo Famiglia Lavoro è stato avviato a Natale del 2008 dall’allora Arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi. A partire dal 2016 il Fondo abbandona il suo carattere emergenziale e nel 2019 assume le caratteristiche di una misura ordinaria di politica attiva del lavoro finalizzata all’inserimento nel mondo del lavoro di persone in difficoltà. Nel 2020 in occasione della pandemia da Covid, il Fondo si sdoppia, dando vita al Fondo San Giuseppe nato con lo scopo di offrire un pronto soccorso economico a coloro che a causa della epidemia hanno perso all’improvviso il loro lavoro. L’attività di sostegno invece al reinserimento al lavoro delle persone disoccupate è affidata al Fondo Diamo lavoro.

IL fondo famiglia lavoro

Il Fondo Famiglia Lavoro prende avvio in occasione della crisi nel 2008, voluto dall’allora Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, con lo scopo di sostenere con un aiuto economico immediato chi stava perdendo il lavoro. Immediatamente però si è avviata una fase diversa, nella quale al contributo economico si è affiancato il sostegno alla partecipazione di corsi professionalizzanti utili al rientro nel mondo del lavoro. Dal 2016 per volere del successore di Tettamanzi, il cardinale Angelo Scola, il Fondo perde ogni carattere emergenziale. Con monsignor Mario Delpini il Fondo assume definitivamente le caratteristiche di una misura di politica attiva del lavoro.

Il Fondo ha assunto il nome di Fondo Diamo Lavoro. Da allora le offerte raccolte da fedeli e da grandi e medie fondazioni filantropiche come la Fondazione Cariplo vengono utilizzate per finanziare tirocini all’interno delle imprese che aderiscono, sovente coinvolte dalle loro associazioni di categoria. Le persone che vengono inserite in azienda ricevono per tutto il periodo una indennità di partecipazione i cui costi sono sostenuti dal Fondo. Anche le imprese sono sollevate da ogni onere, ma a loro si chiede di operare una formazione efficace alla persona accolta e, se le condizioni lo consentono, a stabilizzare il rapporto a tirocinio concluso.
Nel 2020 nasce il Fondo San Giuseppe. Il Fondo vuole sostenere con un contributo economico chi ha perso il lavoro o ha visto diminuire in modo drastico le proprie entrate a causa del contagio dovuto al COVID-19.

I risultati del fondo famiglia lavoro

Prima fase
Gennaio 2009 - Dicembre 2012

Si vedono i segni concreti della crisi economica. In questa fase emergenziale, tutti i contributi vengono erogati a fondo perduto.

Le domande sono 9.702, le famiglie aiutate 6.969, le risorse ridistribuite 13.515.000 euro.

Seconda fase
Gennaio 2013 - Giugno 2016

La crisi non passa, chi ha perso il lavoro non lo ritrova: occorrono quindi nuove modalità di intervento. Vengono individuati nuovi strumenti: oltre a contribuiti a fondo perduto, si introduce il sostegno alla riqualificazione professionale e il micro-credito finalizzato all’avvio di piccole attività imprenditoriali.

In questa seconda fase le domande arrivate sono 4.669, le famiglie aiutate 3.709, le risorse ridistribuite 7.631.355.

Dall'analisi dei dati di questa seconda fase, conclusasi a giugno 2016, emerge che 2.709 famiglie (oltre i due terzi dei beneficiari) sono aiutate con interventi nell'area lavoro: corsi di riqualificazione professionale e tirocini. Le proposte formative, selezionate dai centri di ascolto dei territori a seconda delle richieste del mercato, sono molteplici: corsi per magazziniere, saldatore, panettiere, aiuto dentista, persino dog-sitter.

Alla formazione professionale si aggiungono interventi di micro-credito, complessivamente 25. I finanziamenti, dall'importo massimo di 10mila euro ciascuno, permettono a soggetti "non bancabili" di aprire piccole attività in proprio: da un sito per la vendita online di materiale fotografico a un laboratorio per tatuaggio all'avvio, da una piccola produzione agricola a uno studio di estetista.

Terza fase
Luglio 2016 - oggi

A conclusione dell’Anno Santo, il Fondo Famiglia Lavoro riparte, rinnovandosi profondamente e richiamando imprenditori, lavoratori, terzo settore, parrocchie a collaborare per uscire dalla lunga crisi economica. Prende così avvio una nuova fase ed anche il Fondo cambia nome. “Diamo lavoro” vuole esprimere un impegno corale, un’opera concreta di misericordia assunta da tutti come eredità del Giubileo.
Due le novità: tutte le risorse vengono impegnate per finanziare tirocini lavorativi nelle imprese che hanno sottoscritto un patto di adesione al progetto.
In ogni decanato nascono i distretti del Fondo, in cui vengono individuati e formati “esperti del lavoro” che valutano i profili delle persone che fanno domanda di aiuto e individuano i progetti di inserimento lavorativo.